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categoria: Case History  mercoledì 12 luglio 2023

Le facciate più belle, che non abbiamo realizzato

Anni fa incontrammo un noto architetto americano nel suo studio di Philadelphia con una storia di grande successo alle spalle, un professionista sorprendente come il regalo che ci fede: "TO BE CONTINUED" - una pubblicazione dedicata ai suoi tanti progetti. 

Sfogliandolo fummo colpiti e impressionati dal fatto che comparivano solo disegni, mai foto delle opere realizzate. Continuammo a porci domande senza risposta, fin quando lo stesso architetto ci spiegò ce quello davanti a noi era il "libro delle sconfitte", ovvero una raccolta dedicata a tutti quei progetti che non furono mai realizzati da lui, bensì da altri studi internazionali. 

Lui è Dan Kelley di MGA Partners Architects, e di certo l'umiltà non gli fa difetto.

Allo stesso modo vorremo anche noi presentarvi alcuni bei progetti, alle cui gare abbiamo partecipato, ma che altri hanno poi realizzato. Prendere parte a bandi e gare internazionali per progetti tecnicamente avvincenti e ambiziosi, costituisce sempre un'esperienza comunque positiva e costruttiva, anche quando non la si vince. Arricchendo l'azienda e le persone che ne fanno parte di nuove conoscenze, tecniche e metodi a beneficio dei clienti futuri.

MUSEO SOUMAYA, MEXICO CITY
Nel quartiere di Nuevo Polanco spicca una facciata dal design unico e ipnotizzante, progettata dall’Arch. Fernando Romero, che riveste il celebre museo Soumava di Città del Messico e al suo interno ospita la seconda più importante collezione di sculture di Rodin.

Un edificio iconico e scintillante, voluto dal miliardario messicano Carlos Slim per commemorare la scomparsa della moglie Soumava Domit de Slim, e che riflette il desiderio di creare un emblema culturale, accessibile a tutti.



Il rivestimento di facciata conta 16.000 moduli esagonali in alluminio, di differenti misure, che formano una pelle continua dalla morfologia sinuosa e dolce, caratterizzando l’involucro sia per leggerezza che per mutevolezza, offrendo allo spettatore una visione sempre diversa a seconda del tempo, dell’orario e del punto di osservazione.

L’opera è spesso paragonata alla facciata del Guggenheim di Bilbao, ma all’occhio tecnico non sfuggirà che la struttura architettonica è molto più complessa, proprio perché non composta da scandole sovrapposte come la facciata del museo basco, ma da moduli con fughe aperte, che richiedono una maggiore necessità di precisione sia progettuale che costruttiva.



Photo Copyright Fernando Romero


LUSAIL TOWERS, QATAR 
Proseguiamo con le magnifiche torri progettate da Foster + Partner a Doha e diventate un vero e proprio punto di riferimento nel nuovo Business Centre di Lusail City. Un progetto di facciata unico e sorprendente, che si caratterizza per il largo uso di rivestimenti in terracotta e per l’elevato grado di personalizzazione. Il complesso è costituito da 4 grattacieli, due di 70 piani e due di 50 piani, disposti simmetricamente con una pianta ovale che ruota di 90 gradi man mano che l’occhio sale per generare un effetto visivo di asimmetria. Le torri più alte raggiungono la ragguardevole altezza di 310mt, collocandosi così tra gli edifici più alti di Doha.



Il contrasto che si crea tra interno ed esterno è a dir poco affascinante, in quanto la facciata esterna si presenta come estremamente tecnologica e fredda, mentre l’interno, visibile anche dall’esterno, per un gioco di trasparenze creato ad arte, risulta molto più caldo riprendendo i colori della sabbia e delle pietre del deserto, oltre alla terracotta.
Per gli interni le dimensioni dei manufatti e le altezze delle facciate sono del tutto ragguardevoli, trattandosi di moduli in terracotta di circa 1,8mt e altezze di oltre 7mt. 


GRAND CENTRAL TERMINAL, NEW YORK
In questo excursus all’insegna dell’estetica e della progettazione concludiamo con l’ultimo progetto iconico, per cui forti dell’esperienza maturata nella realizzazione delle facciate interne ed esterne delle 5 stazioni della metropolitana di Manhattan, abbiamo partecipato al bando per la progettazione e fornitura dei materiali necessari per l’ampliamento della stazione ferroviaria più famosa e grande al mondo: Il Grand Central Terminal di New York.

Oltre 250.000 turisti e pendolari transitano ogni giorno da questo vero e proprio tempio, aperto al pubblico nel Febbraio del 1913; oggi ospita ben 44 banchine e 67 binari, oltre ad essere una celebre e rinomata location dei film hollywoodiani.


Il progetto faraonico cominciato circa 15 anni fa prevedeva l’ampliamento sotterraneo del noto terminal per un investimento di 11 miliardi di dollari. I numeri furono da capogiro:
- 14 nuovi piani sotterranei;
- 40 miglia di nuovi binari installati;
- 2.500 mq di nuovi spazi commerciali furono messi a disposizione dei visitatori;
- 35.000 mq di corridoi, passaggi e aree aggiuntive dedicate al miglioramento della circolazione interna dei passeggeri. 

Proprio le pareti di queste aree furono rivestite da materiali all’avanguardia per caratteristiche tecniche, reazione al fuoco e resistenza al continuo stress generato dal transito di centinaia di migliaia di persone. 


Le realizzazioni sopracitate hanno permesso ad Aliva di incorporare nuove conoscenze teoriche e tecniche, oltre a consentire l’ottenimento di successivi bandi e progetti internazionali, aumentandone la notorietà nel settore. Sottolineiamo, prima di salutarvi, che, come in tutti gli aspetti della vita, non si deve mai demordere perché l’esperienza combinata ad un profondo know-how ripagano sempre.


Vi ringraziamo per il tempo dedicato alla lettura dell'articolo, se desiderate saperne di più o volete approfondire gli aspetti specifici e tecnici di una facciata ventilata, potete contattarci qui.

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